DA 4 ANNI “ IL NUOTATORE”

Sono 4 anni!.. si sono 4 anni, che partecipo con la mia squadra al Trofeo Piskeo Memorial “Mirko Laganà”.

Ogni  anno  a  inizio  manifestazione  ascolto  le  parole  della  madre  di  Mirko,  volare  in cielo in compagnia dei colorati palloncini. Ogni anno la musica del “ L’AMICO E’ ” ha suscitato in me gioia e tristezza.

Ogni anno tutti col naso all’insù a guardare il cielo, mentre la scritta MIRKO vola verso il paradiso. Poi tutto cambia, da figurante alla splendida coreografia iniziale insieme agli altri ragazzi, torni a essere nuotatore e si entra in un’altra dimensione.

Sotto il grande tendone fra borse e tovaglie  ognuno di noi è lì steso a terra cercando a modo proprio la giusta concentrazione, e fra le urla dei genitori che tifano, i fischi degli allenatori e il cicalio degli atleti accanto a te, cerchi di avvicinarti mentalmente alla gara.

Il microfono pronuncia il tuo nome, devi andare. Ultimi consigli tecnici col tuo mister,  alcune pacche sulle spalle dai tuoi compagni e si va.

Quanto sembra lungo il percorso che ti separa dalla camera di chiamata. Incroci atleti che hanno finito, altri che come te vanno, un via vai di nuotatori. In un angusto spazio gomito a gomito con gli altri un passo alla volta ti avvicini al bordo vasca, alla GARA.

Eccoti! ora sei seduto davanti alla tua corsia, un corridoio d’acqua che ti aspetta. Come un guerriero indossi il tuo elmo “ CUFFIA E OCCHIALINI  ” , poi un'occhiata furtiva a chi è nella corsia accanto, per cogliere qualche informazione psicologica dal suo sguardo, e sei pronto.

Un fischio, sali sul blocco che ti sembra l’Everest, all’apposto del giudice cala il silenzio, l’unico rumore che senti e’ il battito del tuo cuore, infine il suono di un impulso elettrico ti spinge violentemente in acqua.

Ora sei nel tuo ambiente, muscoli, ossa, cartilagini ti spingono in avanti, mentre l’acqua come un nemico ti resiste. Sei avvolto da spruzzi, onde, rumori, filtrati dall’acqua, un turbinio di sensazioni liquide che ti scuotono, ma tu ti concentri sulla linea nera sotto te, unico riferimento all’arrivo.

Si l’arrivo; pochi secondi o minuti fatti di mesi e mesi di sacrifici e chilometri, l’arrivo che sembra non arrivare mai ma eccolo. Tocchi ed in un istante tutto e’ finito, hai il cuore in gola dalla stanchezza, guardi il tabellone gioisci o soffri a secondo del tempo fatto, poi un'occhiata rapida al tuo allenatore  ed infine un ultimo sguardo a quella foto di Mirko là in fondo e pensi……. che lui come te ha vissuto le stesse sensazioni, perché lui come te, era un nuotatore.

Francesco Spada

 

 

 

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